nondovrebbefiniremai • Olivier e i fotogrammi di Bonnieux

2019
Nel cuore di uno dei più bei borghi provenzali, in una calda giornata d’estate ci siamo imbattute in un incontro che ha reso la nostra scoperta ancora più entusiasmante, quello con Olivier Roche, un uomo in missione che porta avanti il sapore della malinconia del cinema di una volta. Olivier Roche è uno sceneggiatore, viaggiatore itinerante e collezionista di tutto ciò che riguarda i fumetti e i vecchi film, ed è entrando nel suo negozio che abbiamo avuto il piacere di conoscerlo mentre sistemava vecchi vinili. Nel silenzio che precede le ore calde del primo pomeriggio, mi salta all’occhio una copertina di un vinile Le Monde entre mes bras, chiedo di poterlo ascoltare e sorridendomi Olivier prende un vecchio giradischi e lo accende per l’occasione. Oltre il suono delle cicale e Tom e Jerry che ci guardano dal davanzale, ascoltiamo le prime tracce, decido di comprarlo anche solo per il titolo che mi piace molto, scopro solo in seguito facendo una ricerca che Romain Didier, vero nome Didier Petit, è un cantante francese, cantautore che scrive canzoni anche per altri artisti, di origini italiane (nasce a Roma, a Villa Medici, nel 1949 durante una residenza di suo padre, Pierre Petit direttore dell'École normale de musique de Paris e di sua madre, Christiane Castelli, cantante all'Opéra Garnier).
Vecchie locandine del cinema italiano e francese, fumetti, Mastroianni alla parete, il manifesto di Madame Miniver e tanto altro in questo scrigno di storie che Olivier ha creato dopo dieci anni a Parigi, tornando nel Luberon. Oltre al suo negozio, porta avanti la sua passione per la scrittura e la poesia, è un sognatore “Ho sempre scritto e disegnato. Sono cresciuto nella natura selvaggia di Sivergues, dove ho avuto un'infanzia meravigliosa: non avevamo né televisione né telefono e non sentivamo nemmeno il bisogno di averne perché interpretavamo le nostre rappresentazioni teatrali nel fienile o costruivamo le nostre capanne. Mia madre era una pittrice, mio padre insegnava le lingue classiche e costruiva due delle sei case del villaggio. Questo è il motivo per cui non abbiamo fatto la differenza tra lavoro manuale e lavoro intellettuale.” Dopo gli studi alle Belle Arti di Avignone, si trasferì a Parigi dove lavorò come sceneggiatore per il cinema e la televisione ed entrò così nella scena artistica. “La vita parigina sembra gloriosa ma non lo è per la sua longevità. L'arte ruota intorno alla redditività, il che significa che si finisce per perdersi per sopravvivere. Vent'anni fa stavo tornando nel Luberon: e con l'arrivo di internet potevo scriverci pacificamente e finire tutto con uno schiocco di dito.” Mentre esercitava le sue varie attività, Olivier Roche scrisse un thriller: “La Course”, basato sul primissimo Tour de France nel 1903, vinto da Antoine Blondin. Fondò anche Cinémanouche, una sorta di cinema mobile che passava di villaggi in villaggi. 'Prima che ci fossero veri cinema, le manouche e gli zingari facevano la stessa cosa: compravano le bobine di film e passavano da villaggi a villaggi per fare dimostrazioni. Quando i tedeschi fecero bruciare Metropolis insieme ad altri capolavori, gli zingari salvarono in qualche modo il patrimonio cinematografico. Quindi è una tradizione che spero di continuare a onorare...”
Olivier si lascia accarezzare dalle colline che si vestono di lavanda, dal tempo sospeso, custodendo un piccolo universo fatto di celluloide, carta ingiallita e sogni. La sua boutique d'antiquariato è un vero e proprio scrigno di meraviglie. Tra le mura di pietra, vecchie locandine di film francesi e italiani ci accolgono con un'aura di nostalgia. Bobine di pellicola, fumetti d'epoca e ritratti di dive del passato sembrano sussurrare storie di un tempo lontano. Al centro di tutto, un'icona del cinema muto: Charlie Chaplin, con il suo sorriso malinconico, sembra vigilare su questo piccolo museo del cuore. Nel suo negozio, Olivier non è solo un antiquario, ma anche un mentore. Accoglie con calore noi viaggiatrici che varchiamo la soglia, condividendo aneddoti e passioni, le stesse sulle ali della libertà. Tra le pagine di un libro antico o davanti a uno schermo che proietta un film d'autore, si creano legami profondi, si intrecciano storie di vita. La vera sorpresa è quando Olivier ci invita a vedere la sua vecchia Citroen che utilizza per proiettare vecchi film, come anche dopo il tramonto assistere alle proiezioni di vecchie pellicole di cartoni animati, dove sedute sugli scalini fuori il suo negozio, in compagnia non solo di bambini, ma di tante anime sognatrici ci si ferma per trascorrere una serata speciale e ricca di spensieratezza, proiettando desideri tra la luce delle stelle.


atlante infinito
diario visivo del viaggio

ITA - Informativa sui cookies • Questo sito internet utilizza la tecnologia dei cookies. Cliccando su 'Personalizza/Customize' accedi alla personalizzazione e alla informativa completa sul nostro utilizzo dei cookies. Cliccando su 'Rifiuta/Reject' acconsenti al solo utilizzo dei cookies tecnici. Cliccando su 'Accetta/Accept' acconsenti all'utilizzo dei cookies sia tecnici che di profilazione (se presenti).

ENG - Cookies policy • This website uses cookies technology. By clicking on 'Personalizza/Customize' you access the personalization and complete information on our use of cookies. By clicking on 'Rifiuta/Reject' you only consent to the use of technical cookies. By clicking on 'Accetta/Accept' you consent to the use of both technical cookies and profiling (if any).

Accetta
Accept
Rifiuta
Reject
Personalizza
Customize
Link
https://www.fotografiaminuteraitinerante.it/nondovrebbefiniremai_olivier_e_i_fotogrammi_di_bonnieux-d15302

Share on
/

Chiudi
Close
loading