nondovrebbefiniremai • Feminas de Judu: incontri in terra

date » 25-08-2024 21:40

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2022
Un Volkswagen degli anni 70’, strade meno battute della Sardegna e un pezzo di terra e di tradizione da scoprire tra Argentiera e Alghero. Quando a bordo del furgoncino decidemmo di attraversare paesaggi mozzafiato che si alternavano tra colline e coste rocciose su un mare incantevole, sapevamo che prima o poi ci saremmo imbattute in una nuova storia da raccontare. Tra le rovine della miniera di Argentiera, un'importante fonte di piombo e zinco nel XIX secolo, zaini in spalla e sguardi curiosi, ci perdemmo nei vicoli stretti della cittadina, pronte a scoprire la magia della Sardegna. La zona era stata abitata da comunità di minatori, in uno scenario intrinseco di fatica a pochi passi dal mare, fu qui che incontrammo una Feminas de Judu. Le feminas de Judu erano donne sagge, fautrici della tradizione orale e depositarie di antichi saperi. Rispettate nella comunità, padroneggiavo racconti popolari, leggende e pratiche culturali, custodi zelanti delle tradizioni locali, nei piccoli villaggi dell'entroterra, tramandano abilità e storie di generazione in generazione, nelle cucine preparano autentiche delizie locali, dai formaggi pecorini al porceddu, sono maestre culinarie che tramandano ricette segrete e sapori intensi. La vita nella Sardegna rurale è spesso caratterizzata da una stretta connessione con la terra. Le donne sarde, con il loro lavoro nei campi e la cura del bestiame, incarnano la forza e la resilienza che caratterizzano la vita in questo angolo affascinante di mondo. Nelle comunità costiere, sono spesso legate al mare, siano esse pescatrici o donne che gestiscono piccoli negozi di pesce, la loro vita è intrecciata con le onde e la cultura marina, nel cuore delle montagne, invece, condividono la loro conoscenza delle terre selvagge dell’isola. Ad Argentiera ci fermammo in un piccolo bar sul mare per una breve sosta e il barista intento a chiacchierare con un cliente abituale, faceva riferimento alla tempra di una donna del posto conosciuta da tutti nella piccola comunità, una donna che se anche aveva perso il marito in miniera anni prima, era riuscita a portare avanti la famiglia con una tempra ed un rigore tipico delle donne sarde, tipico di una Feminas de Judu. Avevamo trovato la nostra storia. Decidemmo di cercarla, immaginando che potesse condividere con noi la sua vita e un pò del suo prezioso tempo. Antonio, il barista, ci indicò il sentiero tortuoso da seguire che ci avrebbe condotto in una tipica casa tradizionale sarda. Con discrezione bussammo alla porta e ad accoglierci ci furono gli occhi di Maria Maddalena, questo il nome della donna che avevamo di fronte, bastarono poche parole sull’uscio, lei ci sorrise facendoci cenno di entrare, capendo immediatamente la nostra sete di storie. Nella sua cucina accogliente si sentiva profumo di buono, ci sedemmo mentre continuava a preparare un pranzo ricco di sapori locali. Tagliava verdure fresche, mescolava ingredienti segreti in una pentola fumante e copriva il pane caldo. Mentre si muoveva tra i suoi utensili, raccontava storie di quando era giovane, antiche tradizioni sarde e di come la vita sull'isola si era trasformata nel corso degli anni. Ascoltavamo incantate, immaginandoci nei suoi racconti tra feste nei villaggi, canti tradizionali, storie di amore e di lotta. La sua cucina divenne il cuore di tutto, un connubio tra il gusto autentico della tradizione gastronomica e la ricchezza delle storie narrate. Tra bocconi di formaggio pecorino, pane carasau e zuppa di fregola, condividemmo risate e racconti di viaggio, creando un legame speciale che solo le storie e la condivisione di cibo possono creare. Quando il pranzo giunse alla fine, ringraziammo Maria Maddalena per il suo calore e la sua generosità, promettendo di portare con noi non solo i sapori della Sardegna, ma anche le storie incantevoli di quella giornata indimenticabile. Con i cuori pieni e le borse ancora più pesanti di ricordi, riprendemmo il nostro cammino, consapevoli che avevamo scoperto un tesoro prezioso nelle storie e nei sapori di Maria Maddalena. Pochi passi e ritrovammo il nostro furgoncino pronto a condurci al prossimo incontro che quel viaggio avrebbe deciso di donarci.

Felisia

atlante infinito
diario visivo del viaggio

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