nondovrebbefinire mai • Procida poetica di un'isola
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2021
Piccola, delicata e forse per sempre di Arturo, con i suoi ciottoli, le case colorate, le facciate sfumate dal vento dalle tinte forti a quelle pastello, i panni stesi al sole che odorano di salsedine, pezzo di terra sul mare che ha vissuto di sole e tempeste, della sua stessa bellezza inconsapevole, che si posa lenta lungo tutta la collina. Non è attratta da nessuna vetrina se non quella della sua autenticità, fatta di cose semplici, non per questo facili. Sento il profumo degli oleandri, catturata dai ricordi e dall’immaginario. L'isola è avvolta in un'atmosfera incantata,la guardo sorridendo, ho sempre saputo quanto sei bella Procida... sembra ignorare ciò che l'aspetta dopo questa nomina di capitale della cultura. Dei tanti servizi in tv che si stanno susseguendo, le pubblicazioni, la stampa internazionale, Procida in verità sembra vivere di un’aurea propria, continua la sua esistenza ancora ignara del magma che sgorga. Artisti, letterati, poeti e viaggiatori l’hanno sempre conosciuta ed è giusto che altri ancora possano godere della sua magnificenza, che sia una grande occasione per sè stessa nella speranza di restare autentica e non cedere a quel turismo di massa, a quel caos dei riflettori che coprirebbero tutti i “suoni dell’isola… onde della cala di sotto, onde grandi, vento della scogliera… vento dei cespugli… reti tristi di mio padre, campana dell’Addolorata, cielo stellato… cuore di bambino”.
Maria
atlante infinito
diario visivo del viaggio