La fotografia, breve storia infinita
La Daguerréotype: una Rivoluzione Fotografica
L'annuncio dell'invenzione della dagherrotipia da parte di Louis Daguerre e Joseph Nicéphore Niépce suscitò un entusiasmo e una curiosità immediati in tutta Europa, Italia compresa. Numerose pubblicazioni, tra cui la Privilegiata di Milano, riportarono rapidamente questa notizia rivoluzionaria.
La dagherrotipia, essenzialmente un'immagine metallica formata su una lastra di rame argentato, offriva un'esperienza visiva unica e affascinante. La sua superficie lucida e riflettente la rendeva una sorta di "specchio della memoria". È fondamentale distinguere la dagherrotipia da processi fotografici successivi come la calotipia e la lastra a collodion umido. La dagherrotipia produceva un'immagine positiva unica e diretta sulla lastra metallica, spesso incorniciata in un elegante contenitore.
Il processo prevedeva diverse fasi complesse, tra cui la sensibilizzazione di una lastra d'argento con vapori di iodio,l'esposizione in una camera oscura, lo sviluppo dell'immagine latente con vapori di mercurio e la fissazione con una soluzione salina. Nonostante la complessità tecnica, i risultati erano spesso sbalorditivi, catturando dettagli intricati con un livello di realismo mai raggiunto prima.
Nonostante la sua popolarità, la dagherrotipia presentava dei limiti. Era un processo monocromatico e l'immagine veniva prodotta in negativo. Inoltre, i tempi di esposizione erano relativamente lunghi, richiedendo spesso diversi minuti anche in condizioni di luce intensa. Tuttavia, queste limitazioni non diminuirono l'impatto di questa invenzione rivoluzionaria.
La dagherrotipia svolse un ruolo cruciale nello sviluppo della fotografia. Stabilì i principi fondamentali del processo fotografico e ispirò innumerevoli inventori e artisti ad esplorare le potenzialità di questo nuovo medium. Sebbene sia stata successivamente soppiantata da processi più versatili ed efficienti, la dagherrotipia rimane un simbolo duraturo dell'alba della fotografia e una testimonianza dell'ingegno dei suoi inventori.
Joseph Nicéphore Niépce: il primo passo.
Considerato il padre della fotografia, Niépce fu il primo a ottenere un'immagine permanente su una lastra di peltro trattata con bitume di Giudea. La sua "Vista dalla finestra a Le Gras", risalente al 1826 circa, è la fotografia più antica ancora esistente. Niépce era un inventore eclettico e i suoi esperimenti fotografici erano solo una parte del suo lavoro.nDaguerre, inizialmente un pittore e scenografo, si unì a Niépce nel 1829 per perfezionare il processo fotografico. Dopo la morte di Niépce, Daguerre continuò da solo le ricerche, riuscendo a ridurre drasticamente i tempi di esposizione e a ottenere immagini molto più dettagliate e nitide. Nel 1839 annunciò al mondo l'invenzione del dagherrotipo, un processo che lo rese celebre. La collaborazione tra Niépce e Daguerre fu fondamentale per lo sviluppo della fotografia, ma non fu priva di tensioni.Niépce era più orientato alla ricerca scientifica, mentre Daguerre era più interessato alle applicazioni pratiche della sua invenzione. Dopo la morte di Niépce, Daguerre ottenne il riconoscimento ufficiale e i brevetti, ma molti storici ritengono che il contributo di Niépce sia stato altrettanto importante. Oltre a Niépce e Daguerre, altre importanti figure giocarono un ruolo fondamentale nello sviluppo della fotografia, William Henry Fox Talbot, contemporaneo di Daguerre, Talbot inventò il calotipo, un processo che permetteva di ottenere più copie di una stessa immagine a partire da un negativo. Questo fu un passo fondamentale verso la fotografia moderna.Henry Herschel, scoprì l'uso dell'iposolfito di sodio come fissatore, un elemento essenziale per la conservazione delle fotografie. John Herschel, figlio di Henry, contribuì allo sviluppo di diversi processi fotografici e introdusse molti termini tecnici ancora oggi in uso, come "negativo" e "positivo".
L'invenzione della fotografia ebbe un impatto profondo sulla società. Permise di documentare eventi storici, di ritrarre persone e luoghi con un realismo mai visto prima, e di diffondere immagini in modo rapido ed economico. La fotografia cambiò il modo in cui le persone percepivano il mondo e se stesse. Daguerre e Niépce sono solo due dei protagonisti di questa storia, ma il loro contributo è stato fondamentale per lo sviluppo di una tecnologia che ha rivoluzionato il modo di vedere e di comunicare.
Angelo Enrie, Torino, Ritratto di Signora 1924